Ho cercato questa ricetta a lungo. Ma quello che sbagliavo è che la cercavo tra i biscotti, perchè tutte le volte che l’ho vista nei negozi arabi, spesso panifici ma non solo, era venduta a rombi.
A me piacciono i dolci che sono poco dolci, ma questi dolci arabi, così profumati e dolci mi fanno impazzire.
Finalmente nel libro di Ottolenghi “Jerusalem”, ho trovato la ricetta di questa torta. Al principio non avevo capito che si trattasse proprio di quei dolci che andavo cercando, perchè mii aspettavo una torta.
Ma procedendo nella sua realizzazione ho capito ho realizzato che forse avevo trovato quello che cercavo.
Finalmente nel libro di Ottolenghi, “Jerusalem“, ho trovato la ricetta di questa torta. Al principio non avevo capito che si trattasse proprio di quei dolci che andavo cercando. Perchè pensavo di ottenere una torta e non dei “dolcetti”.
Ma procedendo nella sua realizzazione ho realizzato che forse avrei trovato quello che tanto avevo cercato.
Come spesso succede con le ricette di Ottolenghi ci sono degli ingredienti non facili da trovare, come in questo caso i semi di Trigonella, che se il web non mi ha fregato corrispondono al “fieno greco”, che sono riuscita a trovare in un grosso negozio cinese di Via Canonica a Milano.
Mapi
Ho preparato pure io l’helbeh qualche anno fa, e le tue osservazioni sono state identiche alle mie: il lievito di birra è perfettamente inutile con un impasto così pesante, e pure io lo avevo lavorato in ciotola perché con il piano di lavoro non si prestava tanto.
Come te però sono rimasta incantata dal sapore: è molto dolce, certo, ma è profumatissimo e un rombo tira l’altro!
Confermo che trigonella e fieno greco sono la stessa pianta. 😉
Grazie per aver partecipato!
Cucino Io
Grazie a te per essere passata!
Ale Only Kitchen
Ciao Antonella, e grazie per la tua partecipazione al Redone!