Oggi è la festa Nazionale di Nonni. Festa recente perchè è solo dal 2005 che si festeggia. Anche il calendario del cibo Italiano li onora, con questa giornata dedicata a loro.
Recentemente ho dovuto pensare a della pasta e in particolare a della pasta di pesce. Nel pensare a queste preparazioni il pensiero è andato ad una ricetta, la ricetta di questo post. Ricordando le occasioni in cui l’ho mangiata e in particolar modo a chi me la preparava, il pensiero si è legato ai ricordi infantili con i miei nonni.
E’ una delle ricette che ricordo di mia nonna. Non è stato un rapporto facile. Di mia nonna ricordo l’austerità, un cipiglio sempre pronto a sgridarti. Arrabiata con la vita che forse non le ha regalato nulla, o ancor peggio le ha tolto quello che aveva, mi intimoriva.
Ho vissuto con lei, lontana dai miei genitori fino a 13 anni, e non ricordo una donna troppo avvezza all’affettuosità. Ho sempre pensato che la parte femminile di quella coppia di nonni fosse gestita da mio nonno, ricco di gesti di affetto, di coccole e parole di conforto. A mia nonna è invece restata la parte maschile della coppia. Attenta agli aspetti economici, aveva un libretto in cui segnava tutte le entrante e le uscite, in colonne perfette e con una scrittura regolare.
Severa ti riprendeva se non ubbidivi, se non salutavi opportunamente i parenti in visita. Se non dicevi il rosario quando tornavi a casa la sera dopo essere andate al cinema.
Per anni ho dormito con i nonni nel loro lettone, e qualche sera ho rubato gli intimi attimi della vestizione notturna della nonna che portava un busto. Nel mio immaginario di bambina quel busto rappresentava fisicamente quella rigidità morale.
Nei ricordi c’è anche questa pasta. Fatta d’estate quando tornando dal mare si recuperavano i muscoli. A volte si ricordano i particoli e io ricordo le mani che con la mezzaluna tritavano i muscoli, sgusciati ancora bollenti da noi bimbe.
Serena
Com’è intimo questo racconto Antonella, a volte la vita indurisce, a qualcuno resta difficile lasciarsi andare a gesti di affettuosità palese e magari la esprimono in maniera velata attraverso l’atto del cucinare che vuol dire accudire prendersi cura e amare anche se non in modo manifesto.
Un ottimo primo piatto come tu sai fare, un abbraccio
Cucino Io
grazie Serena, a volte si è duri solo per difesa.
alessandra
Ricetta stupenda, ma il racconto lo è di più. Grazie davvero per averlo condiviso con noi, emozioni comprese.