
Questa ricetta mi ha intrigato avendo un figlio spritedipendente. Cercando di migliorare la salubrità di quello che beve e grazie a
Kiki100 di cookround ho fatto la gazosa Con il senno di poi, forse più una lemonsoda che una gazosa. La ricetta è pubblicata su “Le ricette della nonna”, raccolta di ricette ticinesi curate da Noride Beretta-Varenna e da Giovanna Sciaroni-Moretti, edizioni Dadò Locarno.
Bisogna procurarsi delle bottiglie in vetro con tappo a macchinetta oppure delle bottiglie in PET riciclate da bibite gasate, ad esempio non quelle dell’acqua naturale.
In una pentola versare 5 litri di acqua, quando bolle aggiungere lo zucchero e, quando riprende a bollire, unirvi il succo di 7 limoni e la scorza, solo la parte gialla, di 8 limoni e la salvia.
Cuocere a fuoco basso e coperto, mescolando ogni tanto per circa 30 minuti. Lasciar raffreddare per almeno 8 ore, magari una notte.
In un altro recipiente della capacità di almeno 10 litri, mettere 5 litri di acqua fredda e versare attraverso un colino lo sciroppo di limone e salvia ormai freddo. Aggiungere la birra e per ultimo il cremortartaro rimescolando bene.
Siccome il cremortartaro non è idrosolubile bisogna mescolare bene e spesso in modo che si distribuisca equamente in ogni bottiglia. Imbottigliare e esporre le bottiglie al sole per 3 o 4 giorni poi ritirarle in luogo fresco.
Le bottiglie non vanno riempite fino al tappo, ma al di sotto di circa 5 cm, altrimenti c’è il rischio che la bottiglia esploda per l’anidride carboica che si genera.
Ingredienti (dosi per 10 litri)
8 limoni non trattati
15 gr salvia fresca in foglie
kg. 1,200 di zucchero
33cl di birra
20 gr. di cremortartaro
10 litri d’acqua
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