Il futuro della gastronomia vado a fare le lasagne!

 foto Corriere della Sera

Il 10 e 11 aprile 2015 si è tenuta a Milano, nella sede del Sole 24 Ore la IX edizione “Verso una nuova nutrizione”. Momento di condivisione del sapere scientifico in ambito di Alimentazione, Nutrizione e Salute, nel panorama nazionale e internazionale, grazie anche alla collaborazione della comunità medico-scientifica e degli operatori sanitari. In occasione di EXPO Milano 2015, NutriMI ha dato vita ad un’edizione aperta anche ad un pubblico più vasto, definita Open, affiancata a quella ECM per professionisti della salute. Iniziativa lodevole e argomenti molto interessanti. Gli argomenti trattati nelle due sessioni: Dalla Neuroscienza dell’alimentazione alla Gastronomia nutrizionale (10 aprile), dalla Sostenibilità e innovazione alimentare ai Future foods (11 aprile), l’intero sistema della nutrizione è stato affrontato, parlando dello scenario attuale, e dell’evoluzione del settore introducendo le tendenze future. E proprio le tendenze future sono quelle che più mi hanno fatto riflettere e preoccupare, e mi hanno fatto uscire dall’incontro pensando: “Adesso vado a casa e vado a fare le lasagne” in modo che i miei figli possano mangiarne ancora e ne abbiano un buon ricordo”. La preoccupazione è per il futuro dell’alimentazione e della gastronomia. Certo si parla del 2050 e personalmente non sarà una cosa che mi coinvolgerà visto che è probabile che fra 35 anni, sarò in altre faccende affaccendata. La preoccupazione viene pensando a cosa i miei figli mangeranno. I Miei inteso come i figli di questa società. Certo c’è un problema di sovrappopolazione, di impossibilità di nutrire tutti, di sostenibilità, di perdita di elementi nutrizionali della terra. Ma la risoluzione del problema è questa? Parliamo di prospettive, oggi produrre un hamburger di staminali di manzo, costa ancora troppo, ma solo il fatto che sia stato prodotto, sia stato cotto e fatto assaggiare vuol dire, che l’obiettivo è quello. Forse non sarà il 2050, ma il 2060, ma qualcuno sta andando avanti in quella direzione. Altri stanno lavorando anche per produrre la verdura in laboratorio, sotto forma di perle…. Green Onyx “The future of Fresh” ti consegna a casa materiale (macchina ed ingredienti) per produrre un “supervegetale” con l’ideale bilanciamento di componenti, perché puoi personalizzarlo. ha l’aspetto di caviale verde squillante e un sapore agrumato e al tempo stesso simile a broccoli o spinaci freschi. Lo puoi bere in forma di succo o aggiungere, crudo, ai piatti. La macchina con cui lo produci, caricando una speciale cartuccia, è praticamente un terminale collegato al produttore che è quindi in grado di sapere quando stai finendo le scorte. Costo: $100 al mese. A breve anche in Italia. Il presente che più gli assomiglia sono integratori che aumentano le sostanze già ora mancanti nella frutta e la verdura rispetto a 50 anni fa. E questo mi preoccupa perchè si parla di detenzione del cibo in mano di pochi, oltre alla scomparsa della biodiversità del cibo e della cultura che l’accompagna, e questo non mi piace. Diciamo che non mi sembra buono, neanche pulito e neppure giusto. Vado a fare le lasagne! Figli miei approfittatene finché posso, e imparate a farle!
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